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al testo di Amina Narimi
Nel lungo viaggio della voce
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Assimilo nel buio la tua luce, piano piano padremio- ne ho fatto un cuore come cibo, ripetendo: sarà un uomo il primo a entrare in casa, l’anno nuovo, o almeno la sua voce, insieme all’aria- dove siamo rimasti senza braccia ho tenuto fede alla promessa.
Se avessi tolto prima la cornice ti sarebbe apparsa nel perimetro la tela con il colore originale dello sfondo, il rosso vivo di una cocciniglia, nel ritratto di cenere e silenzi, l’addome magro, sul volume di preghiere.
Sei stato, tra le lacrime serene, una stradina per l’anticipo del vento, nel lungo viaggio della voce dentro casa, la prima, nella stanza dei tesori.
Mio padre, la sua voce era la prima, nel largo daria del primo giorno dellanno, come mamma aveva tramandato.. e per questa " prima volta senza la sua pelle" un vento ha portato dallIsola la sua voce. Una preghiera, sì, è stata una preghiera Ti abbraccio Laura
Allinizio, il primo pensiero per una persona tanto amata, e ancora la sua voce che fluisce dentro un cuore che è casa. Poesia che è preghiera. Bellissima, Amina! Un abbraccio grandissimo
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Una poesia oserei dire oltremodo musicale senza bisogno di rime. È la scelta delle parole giuste a renderla tale. Spero di essere riuscita ad esprimermi. Buon Anno, Amina.